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Nutri-Score: pericolo per la dieta mediterranea?

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Il Nutri-Score è un sistema di etichettatura dei prodotti alimentari sviluppato da un gruppo di ricercatori francesi nel 2013.

Tale metodo prevede l’utilizzo di un’etichetta applicata sulla confezione dell’alimento caratterizzata da due scale: una cromatica (dal verde al rosso) abbinata a una alfabetica (dalla lettera A alla E). Ad ogni alimento vengono attribuiti un colore e una lettera a partire dall’analisi di alcune caratteristiche nutrizionali quali contenuto di kcal, grassi e zuccheri.

Sulla base di questo, gli alimenti con il colore rosso e la lettera E sono alimenti da evitare perché ricchi in kcal, zuccheri e grassi; gli alimenti con il colore arancione e le lettere C e D sono alimenti da consumare con moderazione, mentre i prodotti con il colore verde e le lettere A e B sono quelli più salutari e quindi da favorire.

Questo sistema nasce con un duplice obiettivo:

  1. Orientare in modo semplice e intuitivo il consumatore verso la scelta di prodotti alimentari ritenuti più salutari. Grazie all’etichetta colorata, infatti, il consumatore con un colpo d’occhio sarebbe in grado di valutare la qualità dell’alimento, compararlo con alimenti affini ed effettuare l’acquisto in maniera più consapevole.
  2. Combattere in tal modo obesità e malattie legate all’alimentazione come diabete e malattie cardiovascolari [1].

Il Nutri-Score aiuta davvero a discriminare gli alimenti migliori dal punto di vista nutrizionale?

Molti professionisti ed esperti del settore alimentare si sono dichiarati contrari a questo sistema di etichettatura, in quanto eccessivamente semplicistico e poco aderente alle reali peculiarità degli alimenti.

Secondo il parere di questi ultimi, un sistema che tiene conto unicamente della quantità di kcal, grassi e zuccheri di un alimento non può essere in grado di dare una valutazione complessiva della qualità dell’alimento in esame e rischia di ottenere l’effetto contrario di quello desiderato, inducendo in errore il consumatore.

Sulla base di questo meccanismo, infatti, l’olio extra vergine d’oliva o la frutta secca, avrebbero sempre il colore arancione e la lettera C o D in quanto molto ricchi di grassi, mentre uno yogurt 0% grassi, ad esempio, avrà il colore verde, nonostante al suo interno contenga aromi, sciroppo di glucosio, conservanti… sostanze tutt’altro che “salutari” [2].

Allo stesso modo, numerosi formaggi e salumi vengono classificati con il colore rosso perché ricchi in grassi, mentre altri prodotti come la Coca-Cola Zero vengono classificati come verdi perché a ridotto contenuto di zuccheri.

Gli esempi da riportare sarebbero numerosissimi, tanto che hanno portato alcuni ad accusare questo sistema di essere contrario alla dieta Mediterranea.

D’altro canto, però, non ha senso confrontare prodotti così distanti tra di loro per uso e consumo. Come spiegano gli sviluppatori del sistema, infatti, “il consumatore deve essere in grado di confrontare la qualità nutrizionale degli alimenti equiparabili e sostituibili tra loro” [3], non ha senso quindi confrontare ad esempio un prodotto come l’olio d’oliva, o un formaggio con la Coca-Cola Zero™.

È bene sottolineare, quindi, che il Nutri-Score permette di confrontare la qualità nutrizionale di alimenti appartenenti alla stessa categoria. E in tal senso permette anche di confrontare lo stesso tipo di prodotto venduto da marchi differenti [1].

L’utilizzo del sistema Nutri-Score è argomento controverso, tant’è che in Italia non è ancora stato accettato. Aldilà dei pareri individuali, è un metodo che ha fondamento scientifico e nasce da esigenze concrete finalizzate al miglioramento della salute e della consapevolezza alimentare della popolazione; anche se riassumere la qualità nutrizionale di un alimento con una lettera o con un colore potrebbe risultare poco convincente e, in alcuni casi, fuorviante.

 

SITOGRAFIA:

  1. Il Fatto Alimentare, Nutri-Score, Dieta Mediterranea e Made in Italy
  1. Sistema Europeo di etichettatura a semaforo?
  2. Come funziona il Nutri-Score e perché il Parmigiano non è peggio della Coca-Cola.

 

In collaborazione con la Dott.ssa Emma Marcolin

 

Ti interessa l’argomento e desideri avere maggiori informazioni?

Contatta la Dott.ssa Laura Gherardini al 351 88 98 204