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La dieta chetogenica è un regime alimentare finalizzato alla perdita di peso che si basa sull’assenza di apporto di carboidrati e sul consumo quasi esclusivo di proteine, alcuni tipi di verdure e grassi. Nonostante per molto tempo questa dieta sia stata criticata e rifiutata, recentemente è stata rivalutata e ha acquisito grande popolarità proprio grazie ai suoi effetti benefici e agli ottimi risultati che garantisce.

Come dice il nome stesso, il principio fisiologico su cui si fonda questo modello dietetico è quello di indurre nell’organismo una condizione di chetosi, ovvero uno stato metabolico caratterizzato dall’abbondante presenza di corpi chetonici nel sangue. I corpi chetonici, prodotti dal fegato a partire dagli acidi grassi, fungono da surrogati degli zuccheri e possono essere considerati dei supercarburanti [1] in quanto raggiungono facilmente i tessuti e vengono utilizzati a scopo energetico.

Da qui il meccanismo su cui trova le basi il metodo chetogenico: gli zuccheri sono la fonte energetica preferita dal nostro organismo e, nel momento in cui glieli togliamo, è costretto a ricavare energia dai depositi di grasso.

Gli effetti di questa condizione sono una rapida perdita di peso e grasso localizzato, un miglioramento dei parametri metabolici e una riduzione del gonfiore addominale e della ritenzione idrica.

Questo stato di chetosi fisiologica indotto dalla riduzione dell’apporto di carboidrati, quindi, non è pericoloso per la salute ma è legato a un adattamento evolutivo che ha permesso all’uomo di superare i momenti di carestia e di scarsa disponibilità alimentare.

A chi si rivolge questo metodo? La dieta chetogenica è indicata per individui con obesità grave, con obesità lieve ma caratterizzata da quadro metabolico alterato (es. diabete di tipo 2, ipertensione, dislipidemie, sindrome metabolica) o per soggetti in sovrappeso con necessità di dimagrimento rapido [2]. Inoltre, per i suoi effetti a livello del sistema nervoso centrale è indicata anche per i casi di epilessia resistente ai farmaci.

È controindicata nelle donne in gravidanza e allattamento, nelle persone che soffrono di insufficienza renale, epatica o cardiaca, nei pazienti con diabete di tipo 1, nei soggetti con valori alti di acido urico nel sangue, in soggetti con gravi disturbi psichiatrici e in chi soffre di angina o aritmie cardiache [2].

Questa dieta, proprio a causa della sua rigidità, non può essere considerata “una dieta per la vita” ma viene seguita per un periodo di tempo limitato e modulato in funzione dell’obiettivo di perdita di peso prefissato. In generale viene effettuata a cicli di 3-4 settimane e il calo di peso fisiologico è pari a circa 1,5-1,8 kg a settimana [3], a seconda sempre delle caratteristiche individuali.

In alcuni casi, ad esempio quando la perdita di peso richiesta è ingente, tra un ciclo di cheto e l’altro è possibile effettuare dei periodi di transizione caratterizzati da una parziale reintroduzione dei carboidrati al fine di mantenere il metabolismo più attivo e aumentare l’adesione del paziente alla dieta.

Durante la dieta è fondamentale assumere un’adeguata quantità di acqua pari a circa 2,5 L al giorno e un integratore multivitaminico consigliato dal tuo nutrizionista. Per quanto riguarda l’attività fisica, è consentita una leggera attività aerobica (es. 30 minuti di camminata, cyclette, tapis roulant) mentre è sconsigliato effettuare attività fisica troppo intensa, in quanto si rischierebbe di andare a consumare la  massa muscolare.

La dieta chetogenica non è di certo un regime dietetico facile da seguire: a causa della limitatezza degli alimenti consentiti può risultare noiosa e ripetitiva e non è concesso alcun tipo di “sgarro”. Infatti, il consumo di alimenti non concessi anche in piccole quantità è sufficiente per uscire dallo stato di chetosi e vanificare gli effetti.

Se seguita correttamente, però, è una dieta che garantisce risultati sicuri e duraturi e, al contrario di quello che si può pensare inizialmente, le persone che seguono questo regime alimentare riferiscono di non avvertire senso di fame e stanchezza [4].

Alcuni effetti collaterali possono essere cefalea, che può comparire nei primi giorni a causa del cambio dell’alimentazione ma poi regredisce spontaneamente, alitosi, bocca secca e stipsi.

La dieta chetogenica è un regime alimentare che deve essere seguito sotto stretto controllo medico.

Il tuo medico o nutrizionista di fiducia saprà indicarti se è il regime alimentare adatto a te e ti fornirà indicazioni precise su come procedere, su quali alimenti potrai mangiare e quali no e su come comportarti durante la successiva fase di mantenimento.

A seconda delle esigenze lavorative e personali del soggetto, inoltre, agli alimenti naturali possono essere integrati prodotti sostitutivi pensati appositamente per questo regime alimentare.

BIBLIOGRAFIA

  1. Cahill GF Jr, Veech RL. Ketoacids? Good medicine? Trans Am Clin Climatol Assoc. 2003; 114: 149-61.
  2. Pezzana A, Amerio ML, Fatati G, Caregaro Negrin L, Muratori F, Rovera GM, Zanardi M. La dieta chetogenica. Fondazione ADI: Position Paper ADI. 2014; 6: 38-43.
  3. ParreM HM, Jebb SA, Johns DJ, Lewis AL, ChrisHan-Brown AM, Aveyard P. Clinical effectiveness of a very-lowenergy diets in the management of weight loss: a systematic review and meta-analysis of randomized controller trials. Obesity Rev. 2016; 17: 225-34.
  4. McClernon FJ, Yancy WS Jr, Eberstein JA, Atkins RC, Westman EC. The effects of a low-carbohydrate ketogenic diet and a low-fat diet on mood, hunger, and other self-reported symptoms. Obesity 2007; 15: 182-7.

 

In collaborazione con la Dott.ssa Emma Marcolin

 

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