Il biotipo e la distribuzione del grasso corporeo
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14 Giugno 2021La steatosi epatica, comunemente nota anche come “fegato grasso”, è una condizione caratterizzata da un accumulo eccessivo di grasso sotto forma di trigliceridi nelle cellule epatiche.
Il fegato fisiologicamente contiene grasso ma, quando la concentrazione di quest’ultimo supera il 5-10%, sfocia in una condizione patologica e può determinare complicanze anche gravi, quali infiammazione e aumentato rischio di cirrosi [1].
Esistono due tipi di steatosi epatica: quella alcolica e quella non alcolica (NASH).
In questo articolo, in particolare, tratteremo la steatosi epatica non alcolica.
Quest’ultima è una malattia cronica che sta diventando sempre più comune nella popolazione e, spesso, viene riscontrata anche nei bambini [2].
L’accumulo di grassi nel fegato è dovuto ad un’alterazione della funzionalità delle cellule epatiche, che si trovano a dover metabolizzare una quantità di grassi superiore rispetto a quella che normalmente sono in grado di smaltire. Le cellule del fegato, quindi, non riuscendo ad eliminare i grassi o a trasformarli in energia, sono costrette ad accumularli.
Questa condizione può essere dovuta a vari fattori, spesso legati ad abitudini alimentari scorrette e allo stile di vita.
La steatosi, infatti, in molti casi è correlata all’obesità e al sovrappeso, al diabete di tipo 2, a diete eccessivamente ricche in grassi, all’aumento del colesterolo totale e del colesterolo LDL [3] e a una condizione di resistenza insulinica che determina un aumento della sintesi endogena di acidi grassi [4].
Ancora, la steatosi può essere dovuta all’uso prolungato di alcuni tipi di farmaci epatotossici, a squilibri ormonali o all’abuso di sostanze alcoliche.
Questa condizione è nella maggior parte dei casi asintomatica e viene riscontrata grazie agli esami del sangue in cui si osserva un aumento dei valori delle transaminasi (ALT e AST) e delle gammaGT. La diagnosi effettiva, poi, viene eseguita tramite ecografia epatica: il fegato grasso, infatti, risulta ingrandito e “brillante”.
Per quanto riguarda il trattamento di questa patologia non esiste una vera e propria terapia.
La cura della statosi epatica, infatti, non si avvale di farmaci o terapie specifiche, ma passa attraverso il miglioramento dello stile di vita e delle abitudini alimentare dell’individuo.
I consigli generali dal punto di vista alimentare e comportamentale sono:
- Perdere peso, soprattutto se si è in condizioni di sovrappeso o obesità
- Fare attività fisica in maniera regolare e costante. L’attività consigliata è di tipo aerobico per minimo 30 minuti almeno 3 volte a settimana
- Ridurre il consumo di grassi, soprattutto di origine animale come burro, lardo, strutto e panna. Favorire i grassi di origine vegetale, in particolare l’olio extra vergine di oliva
- Limitare il consumo di carne rossa, salumi e insaccati. Prediligere la carne bianca e priva di grasso visibile
- Limitare il consumo di latticini e formaggi grassi. Ridurre, in generale, il consumo di alimenti contenenti elevate quantità di colesterolo
- Aumentare il consumo di pesce, soprattutto quello azzurro per il suo elevato contenuto di omega 3
- Limitare al minimo il consumo di zuccheri semplici: dolci, miele, marmellata, zucchero bianco e di canna, succhi di frutta, bevande zuccherate
- Limitare il consumo di bevande alcoliche
- Consumare più verdure, sia cotte sia crude. Oltre ad apportare acqua, fibre, vitamine e sali minerali benefici per il nostro organismo, alcuni ortaggi contengono anche delle sostanze in grado di favorire la funzionalità del fegato e svolgere una vera e propria attività depurativa. Tra queste le più comuni sono: broccoli, cavoli, carciofi, rucola, spinaci, cicoria e catalogna
- Consumare una quantità adeguata di frutta fresca e di stagione, limitando quella più zuccherina come uva, mandarini, cachi, banane, fichi
- Favorire il consumo di farine integrali e di cereali integrali, in particolare il riso integrale che, grazie all’elevato contenuto di vitamina B, migliora il metabolismo dei grassi e la funzionalità del fegato
- Astenersi dal consumo di salse elaborate (maionese, senape, ketchup)
- Cucinare senza grassi aggiunti e prediligere metodi di cottura semplici (cottura a vapore, alla griglia, alla piastra o cottura in pentola a pressione)
La steatosi epatica, quindi, è una condizione comune nella popolazione e, se tenuta sotto controllo e adeguatamente corretta, nella maggior parte dei casi non comporta complicanze gravi.
La prevenzione e il trattamento di questa patologia sono imprescindibili da uno stile di vita sano e da un’alimentazione corretta ed equilibrata.
SITOGRAFIA:
- Fondazione Italiana per la Ricerca in Epatologia ONLUS, Steatosi epatica o fegato grasso
- Humanitas, Steatoepatite non alcolica
- Istituto Auxologico, Steatosi epatica
- Steatosi epatica, cos’è?
In collaborazione con la Dott.ssa Emma Marcolin
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